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domenica 4 dicembre 2011


Banca d'Italia e l’economia delle regioni italiane: si conferma ruolo importante dei confidi in questo periodo di crisi e contingenza economica negativa.


Su questo link trovate la pubblicazione economica banca d'italia economie regionali novembre 2011 . A partire da pagina 42 si trovano testi e tabelle che fotografano la situazione del contributo dei confidi oggi.

L’attività dei Confidi nel 2010
Alla fine del 2010 erano iscritti negli elenchi tenuti dalla Banca d’Italia 676 confidi (tav. 7.1), di questi 550 risultano presenti in Centrale dei rischi (CR). Secondo le informazioni tratte dalla CR, alla stessa data il valore delle garanzie rilasciate era pari  a 25,2 miliardi di euro, in aumento del 17,0 per cento rispetto all’anno precedente.
L’espansione è stata molto contenuta per i confidi del Nord Est (0,3 per cento), a fronte  di una crescita intensa per quelli con sede nelle regioni centrali (27,3 per cento). Dei 676 confidi operanti in Italia, 43 risultavano iscritti nell’elenco speciale di  cui all’art. 107 del Testo unico bancario (TUB) e assoggettati alla vigilanza della Banca d’Italia; si tratta di confidi che registrano un’operatività superiore a una certa soglia e
soddisfano alcuni ulteriori requisiti. Questi confidi concedevano alla fine del 2010 oltre il 60 per cento del volume complessivo di garanzie; tale quota raggiungeva il 73 per cento per quelli insediati al Centro. L’ammontare delle garanzie mediamente concesse da questi consorzi era pari a 356 milioni. Nel complesso, si è registrata nel 2010 una riduzione del numero dei consorzi (del 9 per cento circa rispetto a dicembre del 2009) e un aumento dei volumi operativi, con un conseguente incremento delle garanzie rilasciate in media da ciascun consorzio (da 36,0 a 45,8 milioni). La tendenza è stata lievemente più marcata nel Nord Ovest e nel
Mezzogiorno. Si è anche espanso l’ambito territoriale in cui ciascun consorzio è attivo (da 8,4 a 9,7 province, in media).
Nel 2010 sono cresciute più rapidamente le garanzie rilasciate in favore di imprese agricole, edili e dei servizi (del 24,5, 20,1 e 18,3 per cento, rispettivamente) a fronte di una crescita del 14,3 per cento per le imprese industriali. Nel complesso, sono cresciute meno della media le garanzie rilasciate alle imprese di minori dimensioni (11,4 per cento; tavv. 7.2 e 7.3). In una congiuntura economica e creditizia sfavorevole, anche i debitori di dimensioni medie e grandi, che in precedenza ricorrevano con minore frequenza ai confidi, sembrerebbero aver fatto ricorso alla garanzia mutualistica e contribuito ad accrescere il volume d’attività dei confidi. Nella tavole 7.4 e 7.5 sono riportati alcuni dati concernenti i prestiti coperti da garanzie dei confidi e concessi alle sole imprese di piccole dimensioni, il segmento tradizionalmente destinatario degli interventi dei confidi. Sulla base delle nostre stime, i prestiti risultavano pari nel dicembre del 2010 a poco meno di 20 miliardi di euro (tav. 7.4). La crescita sui dodici mesi è stata del 6,0 per cento (superiore a quella dei finanziamenti alle piccole imprese non garantite), a fronte di una crescita del valore delle garanzie rilasciate a favore delle stesse imprese pari all’11,4 per cento. La quota dei prestiti garantita sul totale dell’esposizione delle imprese associate è pertanto aumentata. L’incidenza dei prestiti concessi alle piccole imprese garantite da confidi sul totale del credito alle piccole imprese è cresciuta, dal 13,3 per cento della fine del 2009 al
13,5 (tav. 7.5). L’aumento ha riguardato soprattutto le imprese delle regioni del Nord Est e del ezzogiorno. L’incidenza è cresciuta in particolare presso le piccole imprese agricole e dei servizi non commerciali e presso le imprese non artigiane; queste ultime  a fine 2010 erano destinatarie di quasi il 53 per cento del totale dei prestiti a imprese garantite dai consorzi fidi (poco meno del 52 per cento alla fine del 2009)

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