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giovedì 1 dicembre 2011


Credito alle Pmi, intesa banche-Prefettura

Un continuo e diretto confronto con Confidi, con le associazioni e con le Fondazioni; una vigilanza serrata sul volume dei prestiti e dei fidi erogati; un attività di promozione per iniziative a favore dei fondi antiusura. Sono i principali punti del protocollo d’intesa siglato ieri tra Prefettura di Napoli, Banco d’Italia, Abi ed i principali Istituti di credito nazionali (in rappresentanza del Sud Banca del Sud, Banca Campania, Banca Popolare Vesuviana società cooperativa, Banca Stabiese, Bcc e Banco di Napoli).
“Questo accordo è fondamentale – dice il prefetto di Napoli, Andrea De Martino – in quanto fissa delle barriere precostituite che tutelano nel modo più assoluto gli utenti e soprattutto creano le basi per un rapporto fiduciario fra banca e cittadino basato sulla trasparenza e sulla tempestività”.
Ed è proprio la tempestività, secondo il prefetto, la chiave di volta: “Bisogna erogare i prestiti nel minor tempo possibile. Troppo spesso – continua – la gente è costretta a rivolgersi a usurai appoggiati dalla malavita organizzata perché i tempi bancari per erogare i prestiti sono infinitamente lunghi. Se in più si aggiunge che il 23 per cento della popolazione campana non guadagna più di 900 euro al mese allora si capisce che bisogna ovattare il più possibile l’utente perché la situazione è sicuramente delicatissima”.
Il protocollo, articolato in 12 punti, prevede anche che le banche si impegnino al massimo nell’individuazione dei referenti che saranno coloro che seguiranno interamente l’iter delle pratiche di fido relative all’utilizzazione dei fondi “antiusura”, che secondo il direttore della Banca d’Italia Filiale di Napoli, Giuseppe Boccuzzi, “sono un valido strumento di tutela del cittadino e di prevenzione nei confronti del fenomeno dell’usura, che stando agli ultimi dati, è in pericoloso aumento”.
Si tratta del Fondo di Solidarietà, dal quale potranno “attingere” tutte le vittime di estorsioni alle quali, fra l’altro, sarà permesso, in caso di diniego da parte delle Banche aderenti all’accordo, di trovare soluzioni alternative”.

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