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giovedì 15 dicembre 2011

Da Claudio D'Auria: L’IMPATTO SUI RICAVI E SULL’EQUILIBRIO GESTIONALE DEI CONFIDI DERIVANTE DALL’ADOZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI


Da Claudio D'Auria, esperto in materia di Confidi e consulente di numerosi 107, ricevo il lavoro seguente reperibile presso il seguente link:
L'IMPATTO SUI RICAVI E SULL'EQUILIBRIO GESTIONALE DEI CONFIDI DERIVANTE DALL'ADOZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI
L'¦impatto degli IAS/IFRS nel mondo confidi ha suscitato un ampio dibattito, in particolare, sul principio di competenza economica sul calcolo dei ricavi derivanti dalle commissioni. Spesso, pero, la discussione e risultata parziale, in quanto e stata ampiamente affrontata la parte riguardante i ricavi, mentre non e stata considerata nel dettaglio quella riguardante il valore delle esposizioni, le rettifiche e gli accantonamenti.
Questo articolo intende fornire alcuni elementi chiarificatori su un punto a nostro avviso fondamentale per i confidi iscritti nell'elenco speciale ex art. 107 del TUB: le opportunita offerte dalle possibili soluzioni nella gestione delle commissioni dei crediti di firma.
In primo luogo, occorre avere presente che il principio contabile IAS 39 di fatto rimanda ai principi IAS 18 e 37 nella valutazione dei ricavi derivanti dall¡¦attivita di garanzia, i quali non sono omogeneamente valutati da parte delle societa di consulenza e di revisione.
Notevoli sono le divergenze relative alle interpretazioni contabili che derivano da una conoscenza non specifica di un settore prevalentemente nuovo di applicazione dei principi IAS/IFRS nel cui ambito risulta spesso carente una visione d¡¦insieme, e, soprattutto, una visione completa del corretto comportamento che dovrebbero assumere gli operatori sul mercato delle garanzie.
Per comprendere meglio gli aspetti tecnici di natura contabile, occorre soffermare prima l'attenzione sull'aspetto del pricing delle garanzie.
Il pricing dei crediti di firma e il risultato di un insieme di variabili economiche (perdite attese (1), perdite inattese, costi di organizzazione e struttura), principi mutualistici e rapporto con i prezzi di mercato. Il prezzo delle garanzie rappresenta una leva sulla quale i confidi possono agire solo parzialmente (ruolo di price taker).
Entrando nel merito della contabilizzazione dei ricavi, occorre aver presente che la Banca d'Italia ha stabilito che "le commissioni attive percepite sulle garanzie rilasciate vanno rilevate, al netto della quota che rappresenta il recupero dei costi sostenuti nell¡¦esercizio di emissione, nel conto economico pro rata temporis tenuto conto della durata e del valore residuo delle garanzie stesse" (2), stabilendo pertanto l'applicazione del principio di competenza, indipendentemente dalla data dell'incasso. I confidi vigilati si sono adeguati a tale regola, derivante dall'applicazione dei principi contabili internazionali con due formule cui si associano effetti assai differenti:
„h l¡¦incasso una tantum delle commissioni, che viene poi attribuito su piu esercizi mediante risconti passivi;
„h la rateizzazione dell'incasso delle commissioni, facendo coincidere contabilmente le attribuzioni per cassa con quelle per competenza.
(1) Nelle perdite attese, in alcuni casi, bisogna tener presente della componente contributiva di origine pubblica.
(2) Cfr. Banca d'Italia, Istruzioni per la redazione dei bilanci degli Intermediari finanziari iscritti nell¡¦Elenco speciale, degli Istituti di moneta elettronica (IMEL), delle Societa di gestione del risparmio (SGR) e delle Societa di intermediazione mobiliare (SIM), 16 dicembre 2009, Capitolo 2 (parte Generale).
I soggetti che hanno mantenuto una politica di incassi una tantum devono confrontarsi con il principio di competenza economica in sede di registrazione contabile delle commissioni percepite. Quindi per il confidi, l'effetto di cassa e immediato, mentre contabilmente i ricavi vengono attribuiti seguendo il principio di competenza economica (pro rata temporis).
Totalmente differente e l¡¦impatto per chi ha optato sulla rateizzazione del premio di garanzia; mediante la rateizzazione dei ricavi, i confidi vanno incontro alle esigenze dei soci in uno sforzo mutualistico che, pero, deve essere attentamente valutato alla luce della maggiore rischiosita connessa con tale modalita operativa: infatti, la rateizzazione delle commissione aumenta la probabilita che si verifichino perdite per il confidi, qualora il default dell'impresa si verifichi prima che il pagamento delle commissioni si sia completato. Tale maggior rischio dovrebbe quindi venire incorporato nello schema del pricing con una commissione complessiva piu elevata rispetto al caso in cui si applichi lo schema dell'incasso della commissione una tantum.
Nei confidi vigilati avviene sovente che venga trascurato l¡¦impatto che ha la modalita di incasso delle commissioni sia per quanto concerne il valore residuo delle esposizioni sia per cio che riguarda le politiche di accantonamento. Una corretta modalita operativa deve infatti tenere conto sia del valore atteso della singola operazione (e, quindi, della perdita attesa della medesima) sia di un corretto monitoraggio dell'eventuale deterioramento (probability of default) mediante opportuni accantonamenti specifici.
Se, quindi, e dal prezzo e dalle modalita con cui questo viene incassato che derivano le politiche di gestione della perdita attesa e degli accantonamenti, l¡¦equilibrio dei confidi risulta profondamente influenzato da come tali politiche vengono concretamente poste in essere.
COMMISIONI UNA TANTUM
E il metodo attualmente piu utilizzato, ma spesso non applicato con piena consapevolezza degli effetti contabili. Infatti gia nel momento in cui viene calcolata la parte della commissione da incassare e quella da rimandare al futuro si rischia di non considerare fattori importati che possono implicare una non corretta valutazione del risconto passivo.
I vantaggi offerti da tale metodo sono:
„h incasso della commissione svincolato dall¡¦andamento del rapporto;
„h ¡¥¡¥principio di compensazione¡¦¡¦.
Incassare il premio in un¡¦unica tranche nella fase iniziale del rapporto fornisce vantaggi in termini di minor rischio rispetto al ricorso alla rateizzazione, ma implica la successiva attribuzione delle commissioni sull'intera durata dell'operazione. La finalita generale del principio di competenza economica e infatti quella di evitare che emergano utili su un'operazione che ancora non si e conclusa e che quindi e in grado di poter ancora generare perdite (3).
Per valutare al meglio la rischiosita di un confidi che opera mediante incassi una tantum risulta necessario procedere a effettuare accantonamenti sui flussi erogati (accantonamento sulle posizioni in bonis).
Nella prassi, spesso, viene presa in considerazione la necessita di procedere ad accantonamenti solo quando il rapporto sottostante entra in una fase di deterioramento (scaduto, incaglio, sofferenza).
(3) IAS 18, paragrafo 27: "Durante le prime fasi dell¡¦operazione, succede spesso che il risultato dell¡¦operazione stessa non possa essere attendibilmente stimato. Tuttavia, puo essere probabile che l¡¦impresa recuperera i costi sostenuti per l¡¦operazione. Percio, i ricavi sono rilevati solo fino all¡¦ammontare dei costi sostenuti che si prevede saranno recuperati. Se il risultato dell¡¦operazione non puo essere stimato attendibilmente non si possono rilevare utili".
Il ¡¥¡¥principio di compensazione¡¦¡¦ permette, nel caso in cui si palesi un deterioramento dell¡¦esposizione, di procedere anticipatamente a utilizzare i risconti passivi per effettuare i necessari accantonamenti specifici. Cio presuppone una intensa attivita di monitoraggio delle esposizioni. Infatti, quando l¡¦esposizione, a giudizio del confidi, migra dallo status in bonis verso un grado di deterioramento la perdita attesa sull¡¦attivita aumenta determinando la necessita di una rettifica di valore; analogamente, l'accantonamento dovrebbe aumentare qualora lo status del rapporto migri da un livello di deterioramento a un altro, cui viene associata una maggiore perdita attesa.
Solitamente quando un¡¦esposizione per cassa ha un valore piu basso questa deve essere rettificata; nel caso di un'esposizione ¡¥¡¥fuori bilancio¡¦¡¦ come un credito di firma risulta sufficiente un accantonamento (4).
L¡¦utilizzo del ¡¥¡¥principio di compensazione¡¦¡¦ e avvalorato dalla Circolare 217 della Banca d¡¦Italia che esplicita il ricorso alla compensazione sui risconti in sede di accantonamento per i crediti di firma (5).
Il punto fondamentale e che il ¡¥¡¥principio di compensazione¡¦¡¦ ammette l¡¦anticipazione dei risconti passivi per effettuare gli accantonamenti specifici, sia quando l¡¦attivita migra a un grado di deterioramento maggiore per effettuare la copertura necessaria, sia per coprire il rischio sull¡¦attivita in bonis, avendo presente comunque che l¡¦accantonamento su un'operazione in bonis non deve coprire tutta la perdita attesa, ma una parte di quest¡¦ultima. Affrontare il rischio gia in sede di erogazione ¡V mediante una opportuna politica di accantonamenti ¡V e un comportamento a piu riprese richiesto dalla Banca d¡¦Italia, ma che allo stadio attuale molti confidi non hanno colto.
Tecnicamente il ragionamento sopra esposto evidenzia un elemento che puo influenzare l¡¦equilibrio economico dei confidi; se la prassi corretta e quella di imputare gia in sede di determinazione del prezzo una quota a copertura del rischio (gli accantonamenti), il mantenimento di un prezzo non adeguato che sfrutti il rinvio al futuro dei risconti passivi per effettuare gli accantonamenti (¡¥¡¥principio di compensazione¡¦¡¦), determina un calcolo non corretto del prezzo di equilibrio della garanzia (6).
Quindi, alla luce di quanto sopra si potrebbe definire il ¡¥¡¥principio di compensazione¡¦¡¦ come la sintesi tra la contabilita e la gestione del rischio. In realta il ¡¥¡¥principio di compensazione¡¦¡¦ e un concetto che emerge dall¡¦attivita di monitoraggio del valore della garanzie; infatti, quando il valore della garanzia si deteriora aumenta la probabilita che si verifichi una escussione (e diminuisce la durata attesa del rapporto), (7) rendendo percio necessario un accantonamento maggiore per coprire il nuovo maggior rischio da fronteggiare.
(4) Cfr. Banca d'Italia, Istruzioni per la redazione dei bilanci degli Intermediari finanziari iscritti nell¡¦Elenco speciale, degli Istituti di moneta elettronica (IMEL), delle Societa di gestione del risparmio (SGR) e delle Societa di intermediazione mobiliare (SIM), 16 dicembre 2009, Capitolo I, Principi generali: "Le rettifiche di valore consistono nella svalutazione o nell¡¦ammortamento delle attivita diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione delle variazioni di valore nel conto economico. Rientrano convenzionalmente in tale nozione anche gli accantonamenti effettuati a fronte di garanzie rilasciate o di impegni a erogare fondi assunti nei confronti di terzi. Le riprese di valore consistono nel ripristino di valore delle attivita, delle garanzie rilasciate e degli impegni precedentemente svalutati".
(5) Circolare Banca d¡¦Italia n. 217 del 5 agosto 1996, Sezione IV, sottosezione II.
(6) Cfr. Banca d'Italia, Istruzioni per la redazione dei bilanci degli Intermediari finanziari iscritti nell¡¦Elenco speciale, degli Istituti di moneta elettronica (IMEL), delle Societa di gestione del risparmio (SGR) e delle Societa di intermediazione mobiliare (SIM), 16 dicembre 2009, capitolo II, Il bilancio dell¡¦impresa: "Le commissioni attive percepite sulle garanzie vanno rilevate, al netto della quota che rappresenta il recupero dei costi sostenuti nell¡¦esercizio di emissione, nel conto economico ¡¥¡¥pro rata temporis¡¦¡¦ tenuto conto della durata e del valore residuo delle garanzie stesse. Le eventuali perdite e rettifiche di valore registrate su tali garanzie vanno ricondotte alla voce ¡¥¡¥rettifiche di valore nette per deterioramento¡¦¡¦.
(7) Nello studio delle esposizioni anomale si nota come una esposizione una volta uscita dallo status in bonis ha una vita media sempre piu bassa all¡¦aumentare del grado di deterioramento.
COMMISSIONI A RATE
Per i confidi che optano per l'incasso rateale della commissione il prezzo della garanzia dovrebbe tenere conto anche del rischio di non riuscire a incassare una parte del premio, evento spesso antecedente la stessa escussione (8).
I vantaggi derivanti dall'incasso rateizzato della commissione sono:
„h maggior grado di mutualismo, in ragione del minor impatto dei costi;
„h potenziale maggior utilizzo della leva prezzo.
L'incasso rateale permette dunque di far percepire ai soci/clienti un prezzo dell¡¦operazione minore e di far raggiungere al confidi un maggior grado di mutualismo; resta, peraltro, la necessita di considerare in sede di pricing il maggior rischio che comporta questa modalita. Il maggiore rischio derivante dalla rateizzazione va considerato per tutte le rate, determinando un incremento della commissione complessiva.
Il premio per il rischio se ben calcolato e, soprattutto, se ben spiegato ai soci che comunque hanno un vantaggio nel pagamento rateale della commissione, potrebbe far aumentare i ricavi del confidi.
La rateizzazione delle commissioni e un metodo meno diffuso tra i confidi vigilati, in quanto per molti risulta eccessivamente complesso. Esiste un evidente trade off tra i vantaggi per il cliente e i maggiori rischi per il confidi, rischio cresce quanto piu si riduce il periodo di tempo che va dall'erogazione all'escussione della garanzia (9).
Autore: Lorenzo Marconi
(8) I due rischi, mancata percezione di parte della commissione e perdita da escussione della garanzia, sono correlati in maniera fortemente positiva tra loro.
(9) E possibile anche costruire un sistema di incassi a rate decrescenti che rappresenta una soluzione mista tra il metodo una tantum e il metodo ¡¥¡¥a rate¡¦¡¦. Infatti le rate decrescenti permettono di ridurre l¡¦impatto percepito dai clienti mantenendo la leva decisionale sul prezzo e determina una minore necessita di ricorrere al ¡¥¡¥principio di compensazione¡¦¡¦.

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